Critica d'arte come forma di negoziato diplomatico: attraverso le raccolte delle lettere di Pietro Aretino
Bigaku 60 (1):98-111 (
2009)
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Abstract
Pietro Aretino non si limitò a svolgere un ruolo di importanza nella letteratura e nella politica del Rinascimento, ma fu anche un fine intenditore dell'arte a lui contemporanea. A tale riguardo, essendosi trasferito a Venezia, è noto il suo sodalizio con Tiziano. Questo autore eclettico, attraverso la propria corrispondenza, presentò Tiziano a principi e re, cosa che fece non solo con l'illustre pittore veneziano, mettendo in contatto vari artisti con diverse corti. Simili transazioni commerciali erano effettuate tramite la corrispondenza di Aretino. Queste lettere vennero riordinate dall'autore stesso per poi essere pubblicate sotto forma di raccolte epistolari. I contenuti di tali lettere però non si limitavano al solo ambito commerciale, in quanto vi si possono trovare elementi di teoria della pittura, di poetica unitamente a ekphrasis e a panegirici. Questo saggio tratta delle strategie diplomatiche di Aretino in questo ambito sulla base degli elementi che emergono dalle raccolte epistolari rimasteci