Abstract
Questo contributo teorico propone una prospettiva innovativa nel dibattito sul concetto di “bullshit”. L’ipotesi principale è che la vaghezza sia un elemento fondamentale delle bullshit, che si focalizza sull’attività. In questo modo si supera il dibattito in letteratura che mette al centro o l’intenzionalità dell’enunciatore o la struttura e il contenuto degli enunciati. Si sostiene inoltre che la vaghezza non debba essere considerata come un limite, ma come un’opportunità per comprendere situazioni comunicative complesse. Questo differente approccio, basato sulla tradizione pragmatista, supera alcuni limiti evidenziati in letteratura, aprendo la strada a una comprensione più approfondita del fenomeno delle bullshit. Offre inoltre una risposta esaustiva ad alcuni quesiti di Frankfurt e riconosce il lato “produttivo” delle bullshit, adattandosi meglio a molteplici circostanze quotidiane. Un approccio pragmatista al fenomeno-bullshit basato sulla vaghezza offre una maggiore comprensione di fenomeni complessi di comunicazione senza cadere nel “paradigma della sincerità” evidenziato da Frankfurt.